27 Luglio 2024

“L’Isola degli integrati” di Salvatore Ferlito

Il nostro Paese è caratterizzato dai tavoli che non decidono nulla e dalle doppie realtà. Poi c’è la Sicilia, che è un caso a parte. La “Sicilia di sempre” è una realtà che non si può fotografare, come un vampiro, non riflette. Ogni volta che ci viene presentata la Sicilia di sempre, essa scompare. Questo avviene negli articoli dei giornali, nei commenti politici, nelle azioni delle procure e nell’attività legislativa del suo Parlamento. La Sicilia di sempre ha il potere di sfuggire alla luce. Non so se e quando tornerà, ma se dovesse passare, noi non la vedremo questa Sicilia produttrice di antimateria, volete un esempio? La legge regionale 11 agosto 2017, n. 17.

Questa legge, voluta dalla giunta di Nello Musumeci (foto a destra), avrebbe dovuto riportare in vita le Province regionali, creando spazi di rappresentatività politica per il popolo degli scontenti. Una riforma considerata necessaria dal governo per dare voce alla Sicilia “di dentro”. La legge viene approvata e che poi improvvisamente scompare, passando inosservata e diventando un altro esempio della “Sicilia di mai”. Infatti, con la sentenza della Corte Costituzionale n. 168/2018, depositata il 20 luglio 2018, viene ritenuta non in linea con la cosiddetta Riforma Delrio, di cui alla legge n. 56/2018.

La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale l’Istituto dell’elezione diretta del presidente dei liberi consorzi comunali. Questa decisione è stata presa a causa della violazione dei principi fondamentali della riforma economica e sociale contenuti nella legge statale Delrio. Questo conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che il sistema elettorale è di competenza esclusiva della legislazione nazionale.

È importante notare che questa decisione non dipende dal fatto che vi sia un ulteriore contrasto diretto con le nuove disposizioni regionali riguardanti l’elezione a suffragio universale del presidente e del Consiglio del libero consorzio comunale, contravvenendo all’articolo 15 dello statuto di autonomia della Regione Siciliana. L’articolo 15 ha riconfigurato le circoscrizioni provinciali soppressive, basandole sui “consorzi” tra comuni. L’articolo in questione è solo un ostacolo in più.

Questo crea una situazione complicata, che potrebbe essere risolta in tre passaggi: il primo riguarda la riforma o la soppressione della legge Delrio. Tuttavia, la classe politica siciliana, abituata a fare le cose in casa – come l’olio, il vino e il pane -, dovrà attendere che le Istituzioni nazionali apportino questa modifica. Ma con la riforma della Delrio, potranno votare per le province a suffragio universale in tutta Italia, tranne che in Sicilia, a causa di quel benedetto articolo dello Statuto siciliano. Pertanto, il secondo passaggio consiste nella necessità che il legislatore regionale possa richiedere una modifica costituzionale dell’articolo 15 dello Statuto regionale, per consentire l’elezione diretta del presidente dei liberi consorzi comunali.

Una volta adempiuti questi passaggi, si potrà presentare un nuovo progetto di legge per l’elezione a suffragio universale dei consorzi intercomunali. Tuttavia, sembra che la data delle elezioni provinciali sia stata fissata per marzo del 2024, ma non so da chi, una previsione che ritengo fin troppo ottimista. Tenendo conto di tutto ciò che ho appena esposto, a meno che non ci si impegni in un’attività frenetica, forse sarà più realistico prevedere di andare a votare tra qualche anno. Forse si riuscirà in tempo ad includere le provinciali nella stessa data delle prossime elezioni politiche del 2027, se il Parlamento rimarrà in funzione fino alla fine del mandato.

La Sicilia di sempre, che in fondo è la Sicilia di mai, riflette in modo drammatico il gioco tutto italiano di stare sempre nel mezzo tra volere e potere, tra immaginazione e realtà, nell’esercizio promiscuo della precarietà permanente. Una situazione a filo tra tragedia e commedia, propria del lirismo epico del mondo siculo. L’arte della persuasione si confronta con la natura inesorabile degli eventi, la violenza delle stagioni che accompagnano le grandi passioni, le lunghe attese, gli improvvisi cambiamenti e i lutti inaspettati.

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