20 Aprile 2024

Caccia alla cattiva ristorazione: acqua non potabile e parassiti, chiusi due locali e denunciate otto persone

Giro di vite della Polizia di Stato nei confronti di titolari di esercizi commerciali adibiti a ristorazione che non rispettano le prescrizioni sanitarie poste a presidio della salubrità e della genuinità dei cibi.

Nell’ambito dei controlli amministrativi, voluti dal Questore Benedetto Sanna ed eseguiti dagli agenti della Divisione di Polizia Amministrativa della Questura aretusea, la Polizia di Stato ha denunciato 8 persone e chiuso due attività di ristorazione.

In particolar modo, gli uomini diretti da Filippo Calì hanno esperito i dovuti accertamenti, avvalendosi della collaborazione del personale della SIAM e dell’Ufficio di Igiene degli Alimenti e della nutrizione dell’Asp, diretti da Salvatore Madonia, che  hanno consentito di scoprire molteplici violazioni in materia di igiene e salubrità in alcune attività controllate come pizzerie, ristoranti, take away e panifici.

Sono state contestate violazioni di carattere penale ed amministrativo che hanno comportato sequestri di alimenti scaduti e segnalazioni all’Autorità Giudiziaria di 8 persone, titolari di altrettanti esercizi di ristorazione.

In quattro esercizi pubblici controllati è stato accertato il reato di furto di acqua, mediante allaccio abusivo alla rete idrica comunale, in taluni casi mediante presa diretta alla condotta idrica, in altri mediante la  manomissione dei misuratori, con violazione dei sigilli precedentemente apposti dalla società Siam.

I Poliziotti ed i sanitari dell’ASP hanno accertato, inoltre, in alcune attività commerciali sottoposte a controlli, uno scenario igienico – sanitario a dir poco precario.

Alcuni locali sono stati trovate colonie di parassiti, rinvenuti alimenti in cattivo stato di conservazione o scaduti, totale assenza, in alcuni casi, di tracciabilità degli alimenti posti alla vendita o utilizzati per la preparazione dei cibi.

Taluni locali, adibiti a laboratorio per la lavorazione degli alimenti, si presentavano contaminati per la presenza di sporco pregresso, con superficie del pavimento sporco, incrostazioni e grasso nei fornelli e sugli elettrodomestici in uso, derivanti da lavorazioni non recenti.

Le pessime condizioni riscontrate hanno reso necessario il sequestro penale in due esercizi di tutti gli alimenti non corrispondenti alle condizioni di salubrità richieste dalla legge: circa 100 chilogrammi di prodotti ittici e caseari, motivo per cui i titolari di un noto esercizio di ristorazione e di un frequentato “take away” sono stati anche denunciati per le violazioni delle norme sulla sicurezza e la conservazione degli alimenti.

In un noto locale di ristorazione è stato riscontrato che il titolare non faceva uso della fornitura idrica comunale per la preparazione degli alimenti, bensì utilizzava per usi alimentari l’acqua prelevata da un pozzo artesiano che, all’esito delle analisi effettuate dal personale ASP, non risultava conforme ai parametri biologici previsti dalla legge, così da costituire un grave e immediato pericolo per la salute pubblica.  Considerato l’approssimarsi delle festività natalizie e di fine anno, con l’incremento di presenze nei ristoranti,  la Polizia di Stato continuerà ad operare assidui controlli allo scopo di garantire il rispetto delle normative igienico – sanitarie nell’interesse generale della salute degli avventori e della maggior parte  dei ristoratori che, con serietà, rispettano tutte le regole per offrire un servizio di ristorazione sicuro ed affidabile.

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