Eccola puntuale come la rata del mutuo, come la sveglia del mattino, come l’allarme della casa di fronte che spacca la notte (e non solo) alla solita ora. È lei, la ricerca sulla qualità della vita del Sole24Ore. Siamo al 33° anno di vita e anche alla fine del 2022 i numeri sono serviti.
La notizia buona (sic) è che abbiamo recuperato ben 8 posizioni. Ora siamo al 90° posto e fin qui, viste anche alcune città che ci siamo lasciate dietro, sono soddisfazioni.
La notizia che attira la mia attenzione è, però, il nuovo dato inserito dai ricercatori del quotidiano finanziario: la percezione della qualità della vita. Che detta così – come descritto nello studio Ita.Li del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università Bicocca di Milano – non è roba da poco. Dati venuti fuori – è giusto dirlo per dovere di cronaca – da un campione costituito da 4.900 famiglie per un totale di 9mila individui, selezionati in 278 comuni italiani attraverso un innovativo sistema di campionamento probabilistico a tre stadi sviluppato da Istat. In buona sostanza una media di 32 persone per comune.
Ebbene, ora sì riconosco la mia città. Siracusa è ultima. Le dimensioni indagate dai ricercatori sono: soddisfazione verso alcuni aspetti della vita quotidiana; sicurezza, attaccamento, rumore e inquinamento riferite al quartiere di residenza; spese generali, spese essenziali e condizioni dell’abitazione; qualità del lavoro in generale, sforzo fisico e pressione psicologica al lavoro; salute fisica e mentale; opportunità di praticare attività fisica.
Insomma, Siracusa capitale della scuntintizza, e noi lo sappiamo da sempre. Questi siamo non troppo in fondo. Siamo strani, ci crediamo splendidi solisti, poco inclini al gioco di squadra visto che non riusciamo a gioire neppure quando il nostro compagno ha segnato un punto, portati antropologicamente alla critica comunque.
Scontenti di natura, gattopardiani di indole, saccenti cultori della muddura che (naturalmente) colpisce solo gli altri.
Sarà difficile risalire posizioni in questa specialissima classifica. Restiamo convintamente portatori di quell’antica scuntintizza su cui poggia il futuro di questa terra.
“… c’è forse una scelta che non sia colpevole?” Agamennone, Eschilo.
Prospero Dente
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