26 Aprile 2024

Operazione Agorà, affari in famiglia tra Catania e Siracusa

Ben 56 misure cautelari a carico di altrettante persone, 26 capi d’imputazione, 16 diversi collaboratori di Giustizia utilizzati nel corso delle indagini, 9 società sottoposte a sequestro per un valore stimato di circa 10 milioni di euro, 108 kg di marijuana, 2 chili e mezzo di cocaina e 57 chilogrammi di hashish sequestrati.

Sono questi numeri dell’operazione Agorà portata a termine dai carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Siracusa su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Catania.

I nomi contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catania, secondo gli investigatori sarebbero affiliati o contigui alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, alla famiglia di Caltagirone, a quella di Ramacca e al clan Nardo di Lentini. Il provvedimento è stato eseguito – da oltre 400 militari – nei territori delle provincie di Catania (Catania, Ramacca, Vizzini, Caltagirone e San Michele di Ganzaria) e di Siracusa (Lentini, Carlentini e Francofonte). 

Nei 26 diversi capi d’imputazione i reati contestati vanno dall’ associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e allo smercio di stupefacenti, nonché di numerose estorsioni pluriaggravate, di illecita concorrenza, di turbata libertà degli incanti e di trasferimento fraudolento di beni, reati tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose. Contestualmente, è stato notificato anche un decreto di sequestro preventivo di beni a nove società attive nei settori dell’edilizia, della logistica e dei servizi cimiteriali nonché dei beni e conti correnti ad esse riconducibili e tutto per un valore di oltre 10 milioni di euro.

L’inchiesta, partita nel 2016, è un prolungamento dell’operazione Chaos che nel 2017 portò in carcere 30 persone. Al centro dei provvedimenti la riorganizzazione di Cosa nostra nel catanese e le sue diramazioni nella zona nord della provincia di Siracusa.

Secondo la DDA l’operazione Agorà confermerebbe come la cosca interprovinciale è riuscita a mantenere l’operatività nei tradizionali settori delle estorsioni, del recupero crediti e della cessione di stupefacenti. Ancora, sarebbe stata accertata la capacità dei clan di infiltrarsi nell’economia lecita (nel settore dei trasporti su gomma e in quello dell’edilizia) e di influenzare i processi decisionali degli enti locali (come nell’ipotesi dell’alterazione delle procedure per l’affidamento dei servizi cimiteriali nel comune di Vizzini e nelle ipotesi degli affidamenti per la manutenzione stradale curati dal comune di Caltagirone).

Gli affari venivano discussi all’interno dell’officina di uno degli arrestati, Salvatore Rinaldi. L’officina era anche il luogo dove avvenivano le riunioni con esponenti della famiglia di Caltagirone e del Clan Nardo e questo ha consentito di aprire ulteriori filoni investigativi che hanno permesso di accertare che gli affari illeciti erano estesi nel territorio calatino e siracusano.

In merito al clan Nardo di Lentini, è da dire che nel provvedimento sono confluiti gli esiti di tre distinti filoni investigativi, condotti dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa e che traggono origine sempre dalle intercettazioni operate nell’officina di Rinaldi.

Nel provvedimento eseguito si parla della stretta collaborazione tra i clan Nardo e Santapaola per il traffico di droga. Interessi comuni rivolti anche al controllo del tessuto imprenditoriale. Così come avvenuto ai danni dell’A.T.I. Società Consortile Bicocca-Augusta Scarl, aggiudicataria dell’appalto bandito da Italferr spa per lavori all’interno della stazione ferroviaria di Lentini. Alla società sarebbe stata imposta la cessione di materiale ferroso di risulta e anche i servizi di guardiania al cantiere.

Altro fatto contestato dai magistrati il tentativo di estorsione attuato ai danni della società Trasporti e Movimento Terra srl e della FIGECO srl impegnate nell’esecuzione di lavori di pulitura, smaltimento di detriti e rifacimento degli argini sul fiume Dirillo; della ditta L.C. Costruzioni, impegnata nei lavori di risanamento della sovrastruttura stradale lungo la S.S. 124.

Sotto l’occhio degli investigatori anche il settore dei trasposti su gomma. Il gruppo, attraverso il titolare della Ecotrasporti, gestiva una piattaforma logistica adibita a centro di raccolta degli agrumi che, dopo essere stati confezionati, venivano affidati in esclusiva per il trasporto, in considerazione della riconosciuta caratura criminale, a ditte di fatto riconducibili a Giuseppe Gentile (Logitrade Srl, Tlog Srl E Lg Srl) ed oggi sottoposte a sequestro preventivo.

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