27 Luglio 2024

Carceri e aggressioni, la CGIL: “carenza organico e fallimento politica rieducazione”

“Solo ieri avevamo denunciato che nel tardo pomeriggio un detenuto aveva aggredito due Ispettori a calci e pugni, oggi apprendiamo che ieri mattina anche un Ispettore del Nucleo Traduzioni e Piantonamenti e stato malmenato. Il fatto è accaduto quando al rientro dal tribunale, un extracomunitario detenuto nella casa circondariale di Siracusa, si è rifiutato di salire nel mezzo di ordinanza dando in escandescenze. L’ispettore penitenziario si è difeso come ha potuto, ma ha riportato una importante contusione al braccio con 15 giorni di prognosi”. Sono le parole di Giuseppe Argentino, coordinatore provinciale CGIl Polizia Penitenziaria.
“Al di là della mancanza di organico che negli anni è andato oltremodo riducendosi per sopravvenuti pensionamenti mai reintegrati con nuove assunzioni, c’è un aspetto che non va sottovalutato: la presenza di detenuti con problemi di ordine psichico che, invece di essere adeguatamente assistiti in appositi centri, sono stati dislocati in tutti gli istituti penitenziari ordinari, non adatti al controllo di questo tipo di persone.
Non dimentichiamo che è stata anche riformata la sanità penitenziaria: i medici negli istituti penitenziari sono appartenenti alla Asl provinciale che non conoscono bene il detenuto e questo ha causato un sempre maggior ricorso a visite e ricoveri ospedalieri, questione che, in assenza di un numero adeguato di agenti di scorta, inficia la sicurezza della traduzione”.
“Rileviamo inoltre la presenza solo saltuaria di psichiatri negli istituti penitenziari; una fallimentare politica di rieducazione e reinserimento del detenuto (come dimostra il crescente numero di aggressioni).
Ma cosa hanno messo in campo le Istituzioni per contrastare questo fenomeno che di giorno in giorno sta rafforzando l’ala più violenta della popolazione detenuta, togliendo sempre più autorità ed autorevolezza alle forze di polizia in ogni suo segmento istituzionale, ed indebolendo l’azione di contrasto a queste forme di violenza di cui se n’è perso il controllo: Nulla, Nulla, Nulla”.

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