Riceviamo e pubblichiamo una nota del Gruppo Consiliare del Partito Democratico
“Abbiamo appreso dalla stampa che proprio ieri hanno giurato due nuovi assessori che sostituiscono gli uscenti Ruvioli e Pavano e sanciscono l’ingresso dell’MPA anche in giunta, oltre – come già da tempo – in maggioranza. Due assessorati con deleghe importanti, centrali per la vita della città e che determinano la fine dell’impasse in cui si trovava il Sindaco con la sua maggioranza”.
“Un impasse risolto – probabilmente ancora per poco – dal mantenimento in giunta della prof.ssa Teresella Celesti. Un impasse – quello della quota rosa – che non è solo tecnico ma profondamente politico: abbiamo un problema culturale enorme in consiglio e nella politica cittadina. Il rispetto della parità di genere, a nostro avviso, non è un problema da superare, un obbligo a cui sopperire ma uno stimolo da sfruttare, una traccia da seguire per garantire a tutte e tutti le stesse possibilità. In una politica impregnata di logiche e modalità maschiliste, la presenza di una sola donna in giunta (rispettando solo la legge regionale e non quella nazionale) ci chiarisce che tanto ancora bisogna fare per la parità nelle Istituzioni e per un nuovo modo di fare politica”.
“D’altronde il rimpasto di oggi risponde perfettamente alle logiche di spartizione di potere ed è quanto di più distante dalla condivisione di un progetto politico e da un’idea di città definita. Ci chiediamo quando saranno chiari gli obiettivi politici e programmatici con cui avranno luogo i nuovi ingressi attuali e futuri, visto che gli obiettivi elettorali e partitici sono già palesi e da tempo”.
“Abbiamo notato l’abnegazione con cui Barbara Ruvioli e Giancarlo Pavano hanno affrontato questi mesi in giunta, sebbene costretti ad un mandato passeggero, e abbiamo capito che questo sarà solo il primo rimpasto. Il gruppo consiliare del Partito Democratico rimarrà all’opposizione, lontano da una politica legata alle segreterie politiche, teso alla costruzione di una città migliore e di istituzioni aperte a tutte e tutti, anche e soprattutto alle donne”.
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