18 Febbraio 2025

Siracusa, operazione Antimafia della DDA di Catania: i nomi dei 22 arrestati

Nella mattinata odierna la Polizia di Stato su disposizione la DDA di Catania ha dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania, che ha applicato la custodia cautelare in carcere nei confronti di 22 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti con l’aggravante di cui all’art. 416 bis.1 cod. pen., detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti parimenti aggravata ex art. 416 bis. 1 cod. pen., detenzione e porto illegali di armi da sparo con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa e ricettazione.
L’indagine – che costituisce l’esito di una articolata attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania e condotta dalla S.I.S.C.O. (Sezione Investigativa di Catania del Servizio Centrale Operativo) di Catania e dalla Squadra Mobile di Siracusa – è lo sviluppo dell’attività che aveva portato, nel marzo del 2024, all’emissione, da parte della DDA, di 4 decreti di fermo, per i reati di associazione mafiosa e porto di arma da fuoco, nei confronti del soggetto ritenuto gravemente indiziato di essere il reggente del clan Attanasio – vale a dire Guarino Giuseppe – e di 3 suoi stretti collaboratori, i quali, secondo l’impostazione accusatoria condivisa dal Giudice ma da verificare in tutte le fasi e gradi di giudizio, avevano assunto il controllo degli affari criminali all’interno della “Borgata”.
Le suddette evidenze investigative confluite nell’ordinanza cautelare oggi eseguita – ferma restando la presunzione d’innocenza – hanno consentito di far emergere anche l’operatività, nella zona nord di Siracusa, del “gruppo della via Italia 103” anch’esso riconducibile al clan Attanasio ed attivo negli stessi settori del traffico di droga e delle bische clandestine in collaborazione con il gruppo della Borgata.
Dalle indagini sarebbe emerso, a livello di gravità indiziaria, il quadroì complessivo dell’attività delinquenziale posta in essere dagli indagati attraverso le condotte tipiche del reato di associazione di stampo mafioso, quali il compimento di atti di violenza ed intimidazione, anche con uso di armi da fuoco, per imporre la propria gestione criminale nel territorio di pertinenza, garantendo, attraverso i proventi dell’attività che confluivano nella cassa del clan, il mantenimento in carcere dei detenuti e l’assistenza ai loro familiari, nonche il pagamento degli stipendi ai sodali; il narcotraffico è risultato essere l’attività principale portata avanti dal gruppo destinatario dell’ordinanza cautelare, attivo anche nella gestione delle bische clandestine, affidate ad una donna anch’essa destinataria di custodia in carcere in qualità di concorrente esterno nel delitto associativo.
Attraverso le attività di intercettazione e le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, riportate nell’ordinanza, sarebbe anche emerso che Alessio Attanasio condannato quale capo del sodalizio detenuto in regime di 41bis, ma tornato in libertà per una settimana durante il mese di luglio 2022, avrebbe assegnato i ruoli di responsabili dei gruppi della Borgata e della via Italia, percependo, attraverso la propria compagna – Giustolisi Anna (tratta oggi in arresto in quanto gravemente indiziata di partecipazione ad associazione mafiosa) in stato di libertà, quote dei proventi degli affari illeciti; la donna, inoltre, assumendo un ruolo di particolare valenza, seppur non direttivo ma di mera partecipazione, ha impartito disposizioni
al reggente del gruppo Borgata in merito alle modalità di risoluzione dei conflitti, all’utilizzo del denaro provento degli affari illeciti ed all’impiego dei soggetti affiliati, anche ponendo il proprio esercizio commerciale a disposizione degli affiliati per frequenti riunioni ed incontri.
Le attività avrebbero, altresi, fornito elementi indiziari ritenuti gravi, circa la suddivisione dei ruoli tra gli affiliati, cui erano attribuite specifiche mansioni sulla base della collocazione gerarchica all’interno del gruppo; il reggente della Borgata, attivandosi nel dare un nuovo assetto al sodalizio, ne ha riorganizzato le attività criminali, impartendo precise direttive a tutti i partecipi in ordine alla gestione delle attività illecite ed avvalendosi di un proprio uomo di fiducia individuato quale responsabile del traffico di droga, sia per i rifornimenti che per lo smercio di tutte le sostanze stupefacenti trattate, ovvero cocaina, crack, hashish e marijuana; inoltre, attraverso le indagini sono stati individuati due canali abituali di fornitura, rappresentati da due soggetti catanesi anch’essi destinatari di misura cautelare, ed è stata ricostruita la linea dei pusher che si occupavano di svolgere materialmente le attività di spaccio all’interno della piazza di spaccio della Borgata, a fronte di veri e propri stipendi per lo più settimanali.
Grazie alla presente indagine, infine, è stata messa in luce, sempre a livello indiziario, la pronta disponibilità di armi e di relativi immobili dove occultarle da parte del sodalizio, che permetteva al gruppo criminale di esercitare la propria forza intimidatrice e riaffermare – ove necessario – la propria egemonia sul territorio, come emerso in occasione dell’azione intimidatoria del 19.1.2024, portata a compimento da parte di appartenenti sia al gruppo Borgata che al gruppo della via Italia, con esplosione di colpi di arma da fuoco all’indirizzo dell’abitazione di Garofalo Alfio, episodio oggetto del decreto di fermo del marzo 2024; durante lo svolgimento dell’indagine, inoltre, sono state sequestrate 7 pistole e munizionamento vario, oltre a ingenti quantitativi di sostanza stupefacente.

Ecco tutti i nomi degli arrestati: Antonino Aggraziato di 26 anni, Davide Alfonso detto “il biondo” di 27 anni, Mattia Amenta detto “u picciridddu” di 22 anni, Giulio Maurizio Arena detto “ il catanese” di 49 anni, Samuele Montalto di 22 anni, Mario Bonaventura di 30 anni, Salvatore Castelli detto “U ciaurianu” di 48 anni, Gianclaudio Assenza di 30 anni (già in carcere), Alessio Attanasio di 55 anni (già in carcere), Salvatore Catania di 40 anni (già in carcere), Steven Curcio di 22 anni (già in carcere), Franca Di Luciano di 67 anni, Samuele Fava detto “spritz” di 23 anni, Cristian Genova detto “baffetto” di 22 anni, Anna detta “Sonia” Giustolisi di 50 anni, Sebastiano Greco di 25 anni, Giuseppe Guarino detto “zio” di 42 anni (già in carcere), Nicholas Lauretta di 23 anni, Corrado Piazzese di 47 anni (già in carcere), Sebastiano Ricupero detto “a ciolla” di 47 anni, Luigi detto “Gigi” Scollo di 46 anni (già in carcere) e Gaetano Vinci di 42 anni (già in carcere).

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