19 Aprile 2024

Primo giorno di Quaresima, la lettera dell’Arcivescovo Lomanto alla Comunità diocesana

Le Lacrime della Madre di Dio, in questo tempo di Quaresima, devono essere motivo di riscatto, di cambiamento, di nuovo cammino, di dono totale di sé a Dio”. Lo scrive l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto nel messaggio per il tempo di Quaresima inviato oggi alla Comunità diocesana.“Sosteniamoci l’un l’altro nell’impegno di rinnovamento nello spirito e nella missione, così da ottenere un dono più grande di grazia e giungere a celebrare il mistero pasquale con fedeltà all’adempimento del volere divino, con vivo senso di comunione ecclesiale e con generosa testimonianza di carità e di giustizia, nella famiglia e nella società“. 

Mons. Lomanto ha inviato a lasciarsi guidare dalla presenza materna di Maria che “ha creduto all’amore di Dio e ha accolto la sua parola, donando pienamente sé stessa” consegnando tre linee guida: credere con Maria all’amore di Dio; accogliere con Maria la Parola; donare con Maria tutto a Dio. “Maria ci insegna che la vita cristiana è credere all’amore di Dio, accoglierlo in noi e imparare ad amare come Egli ci ama. L’atto supremo della Vergine Maria, nel divenire Madre di Dio, è stato il suo abbandono all’azione dello Spirito Santo, la sua adesione di fede all’amore di Dio. In questa docilità allo Spirito Santo consiste il segreto di ogni santità, perché santo è e rimane Dio solo, il quale viene, si dona a noi come sorgente di vita e di grazia, ci comunica la sua misericordia per vivere in noi nella misura della nostra fede. Pertanto, è necessario che ci lasciamo trovare da Dio, per accoglierlo nella nostra vita, per crescere con Lui e camminare dietro a Lui”.

Ed ancora mons. Lomanto ha invitato a riscoprire l’ascolto della Parola di Dio “elemento fondamentale di vita spirituale per tutti i cristiani“. E guardando all’esempio di Maria, anche noi “dobbiamo accogliere la Parola che vuole incarnarsi in noi, farla nascere da noi e crescere in noi, e portare frutti che rimangano per sempre, uniti nel mistero pasquale della passione, morte e resurrezione di Gesù“.

Per questo è necessario riscoprire la “dimensione mariana della vita cristiana“. La nostra Diocesi “ha una specifica vocazione mariana caratterizzata dal pianto della Madonna avvenuto a Siracusa nel 1953. (…) Accogliamo con umiltà questo dono prezioso, meditiamolo nel nostro cuore e doniamolo a chi ha bisogno di consolazione, di speranza e di pace. La divina provvidenza l’ha affidato a noi per farlo conoscere, crescere e diffondere a tutti, come ci ha ricordato San Giovanni Paolo II nella sua visita pastorale a Siracusa”.

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