19 Aprile 2024

“Prevenire la guerra”, Al via il convegno organizzato dal Centro Studi per la Scuola Pubblica

La scuola laboratorio di pace: gestire i conflitti, prevenire la guerra, parte dalla Sicilia il calendario di incontri programmati nell’ambito del Convegno nazionale di aggiornamento e formazione, organizzato dal CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica) in tutta Italia. L’evento formativo prenderà il via domani, martedì 25 ottobre a Catania presso l’I.C.A. Vespucci in via E. De Nicola, 1 con relatore d’eccezione lo storico e giornalista italiano Angelo D’Orsi, dopo il capoluogo etneo, il convegno, con ingresso libero, farà tappa a Noto(SR), mercoledì 26 ottobre ospitato dall’I.I.S. M. Raeli, plesso di via Platone, a chiudere il ciclo siciliano di incontri l’appuntamento di giovedì 27 ottobre a Palermo, presso l’IPSSAR “Paolo Borsellino”, plesso di via Nicolò Spedalieri, 50. . “Opporsi alla guerra, contrastare le menzogne degli apparati di propaganda, dire la verità si può fare in piazza, e lo si sta facendo e lo si farà nei prossimi giorni e settimane; – spiega Angelo D’Orsi – ma c’è bisogno anche di conoscere, di ricostruire le situazioni storiche, gli interessi in gioco e le biografie degli attori in campo, protagonisti e deuteragonisti”. Ai tre incontri si potrà accedere liberamente in qualità di uditori e uditrici, anche esterni alla scuola, il personale docente potrà usufruire della giornata retribuita per l’aggiornamento e del rilascio dell’attestato di partecipazione. “L’educazione alla pace comincia in classe, – afferma Nino De Cristofaro(docente es. naz. Cobas Scuola) – innanzitutto creando un clima favorevole all’inclusione (nel senso di nominare e riconoscere l’altra/o) e all’accettazione reciproca, in cui anche questioni controverse possono essere discusse liberamente e l’altra/o rappresenta una risorsa, non un problema. Si deve lavorare, – continua Perrona – allo sviluppo di un contesto in cui è “normale” lavorare sulle emozioni, i pensieri irrazionali e le reazioni emotivo-comportamentali, in cui è “normale” prendere decisioni in gruppo ricercando il consenso degli altri, riconoscendo e rispettando i vari punti di vista e i differenti interessi, in una situazione in cui ognuno/a esercita una porzione di potere, che non può che essere uguale per tutti e per tutte”.

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