29 Marzo 2024

IAS, l’amministratore giudiziario intima alle aziende di interrompere i conferimenti dei reflui nel depuratore. Schifani: “Sarebbe una sciagura per il sistema produttivo della Sicilia orientale”

“Depuratore Ias? Sciagura fermarlo”. Risponde così il governatore della Sicilia, Renato Schifani, a chi gli chiede un commento sulla decisione dell’amministratore giudiziario dell’impianto consortile di di intimare alle aziende l’avvio delle procedure di interruzione dei conferimenti recapitata questa mattina, per conoscenza, anche alla Regione.

L’attivazione delle procedure per il distacco dei motori ha colto tutti di sorpresa. “Ma l’impianto non si spegne dall’oggi al domani, e poi sarebbe una sciagura per il sistema produttivo della Sicilia orientale. – ha detto Schifani – Noi stiamo lavorando per evitare l’irreparabile, stiamo affrontando il problema con grande serietà attraverso un intervento normativo che faccia chiarezza anche sulla governance”.

Così il presidente della Regione, Renato Schifani, rispondendo ai cronisti in conferenza stampa, a Palazzo d’Orleans. “Su questa vicenda del depuratore ho trovato situazioni anomale – ha aggiunto – Oggi abbiamo nominato in giunta un nuovo commissario liquidatore delle Asi, Giovanni Ilarda, sicuramente darà una mano su questa vicenda”.

L’amministratore giudiziario del depuratore Ias di Priolo Antonio Mariolo, in una lettera inviata alle aziende del Petrolchimico, alla Regione, al Tribunale di Siracusa ed al Comune di Priolo, ha intimato di “avviare le operazioni di interruzione dei conferimenti” nell’impianto.  La struttura, che tratta i reflui civili dei Comuni di Priolo e Melilli e dei fanghi delle imprese della zona industriale, è sotto sequestro su provvedimento del gip del Tribunale di Siracusa da circa sei mesi a seguito dell’inchiesta per disastro ambientale della Procura di Siracusa, per cui l’inadeguatezza del depuratore avrebbe causato l’inquinamento del mare.

Il nuovo capitolo di questa vicenda è stato scritto stamattina quando la nota dell’amministratore giudiziario è stata recapitata a Sonatrach, Sasol, Isab, Priolo Servizi, Versalis e a tutti gli altri soggetti interessati.

Lo scorso 9 dicembre, la Regione siciliana aveva sospeso l’Aia, autorizzazione integrata ambientale, che si sarebbe tradotta con investimenti pubblici al fine di adeguare l’impianto di Priolo alle norme ambientali mentre è iniziato l’incidente probatorio sulla struttura da parte dei consulenti del Gip di Siracusa che dovranno verificare se è in grado di depurare “i reflui e la quantità degli inquinanti immessi”.

La lettera, sostanzialmente, impone lo stop ai conferimenti nella struttura dei reflui dei Comuni e dei fanghi delle imprese della zona industriale, il che si tradurrebbe nella paralisi dell’intero Petrolchimico.

L’amministratore giudiziario, nella sua lettera, ricorda che nel provvedimento del 12 maggio scorso, relativo al sequestro dell’impianto, il Gip di Siracusa, Salvatore Palmeri, aveva dato un mandato chiaro “a questa amministrazione giudiziaria”.  Cioè, “che in prima battuta blocchi l’ingresso dei reflui dalle società petrolifere e, in un secondo tempo, compia i necessari investimenti per munire il depuratore degli accorgimenti tecnici necessari ad impedire il gravissimo inquinamento ambientale in corso” si legge nella lettera. Ma “in data 9/12/2022, la Regione Siciliana – Dipartimento dell’Ambiente – ha comunicato allo scrivente la sospensione dell’AIA della I.A.S. S.p.A. e l’avvio del procedimento di revoca che rende improcrastinabile l’adozione delle procedure volte alla interruzione dei conferimenti dei reflui industriali provenienti dai vostri impianti” si legge nella lettera dell’amministratore giudiziario.

Per cui, “alla luce di quanto precede e dando seguito ad espressa ordinanza del GIP del 23.12.2022, con la presente si “intima di avviare le operazioni di interruzione dei conferimenti sottolineando che – a prescindere dal termine complessivo che verrà individuato dagli organi tecnici del procedimento per l’interruzione in sicurezza del conferimento – occorre iniziare immediatamente a porre in essere le operazioni di esecuzione del provvedimento di sequestro del 12/5/2022 data dalla quale, comunque, decorrono i termini per l’interruzione medesima”.

Nessun commento ufficiale dalle aziende del polo industriale. La nota dell’amministratore giudiziario sembra essere stata un fulmine a ciel sereno e nel bel mezzo di un incidente probatorio.

Fonti vicinissime alle stesse aziende dicono che le stesse non sarebbero a conoscenza di nuovi provvedimenti del Gip così come scritto da Mariolo ed emessi il 23 dicembre.

Lo stesso amministratore giudiziario nominato il 27 settembre scorso, il 22 dicembre aveva inviato una nota all’Assessorato regionale Ambiente chiedendo di “riesaminare il provvedimento assunto (ritiro dell’AIA ndr) e ad accogliere la richiesta di sospensione dei termini di attuazione delle prescrizioni imposte dall’AIA e, specificatamente, di quelle che impongono la realizzazione di nuovi impianti”.

Nella stessa lettere Mariolo ricorda che le ragioni addotte “avevano l’unica finalità di pervenire ad una soluzione condivisa nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti e, soprattutto, nell’ottica di ottemperare, in modo tempestivo ed efficace, all’ordine impartito dall’Autorità Giudiziaria Penale a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, nelle more che si definisca l’incidente probatorio”.

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