Il Partito Comunista Italiano promuove un’iniziativa pubblica per difendere e valorizzare il litorale siracusano, denunciando criticità ambientali, abusi e ostacoli all’accesso al mare. L’appuntamento è fissato per mercoledì 26 maggio alle 18, allo Sbarcadero di Santa Lucia, dove si terrà un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadinanza.
Obiettivo dell’incontro è intraprendere un’azione concreta per liberare il tratto costiero di via Dionisio il Grande, considerato simbolo di una più ampia battaglia per il diritto collettivo al mare e alla bellezza del paesaggio. Il PCI chiede interventi urgenti per garantire l’accessibilità e la tutela ambientale del litorale, attraverso cartellonistica informativa, rimozione degli ostacoli all’accesso, e monitoraggio continuo della qualità delle acque.
Durante un sopralluogo condotto lo scorso fine settimana, i militanti del partito hanno documentato diverse situazioni di degrado e pericolo:
La Playa, nei pressi del Porto Grande, – si legge nella nota del gruppo – versa in uno stato di abbandono. Le acque risultano torbide a causa di scarichi sospetti. Il PCI propone di trasformare l’area in riserva naturale, con manutenzione manuale e controlli regolari sull’impianto di depurazione. A Punta della Mola, in piena area protetta della riserva marina del Plemmirio, l’accesso è ostacolato dalla presenza di una guardia armata lungo la traversa Sant’Agostino, situazione definita “inaccettabile”. In via Lido Sacramento, all’altezza del civico 80, si registra un cedimento strutturale della strada che mette a rischio l’intera viabilità costiera.
Il PCI denuncia inoltre numerosi accessi abusivi o negati lungo tutto il litorale, compresa l’area di Ognina.
L’allarme lanciato dal partito riguarda anche due aree di grande valore naturalistico: la riserva del Plemmirio e quella del fiume Ciane. La prima, secondo i rappresentanti del partito, è minacciata da abusi e limitazioni ingiustificate all’accesso; la seconda è compromessa da scarichi fognari che danneggiano gravemente l’habitat del papiro autoctono, simbolo della biodiversità siracusana.
Il PCI chiama a raccolta la cittadinanza, ma anche le istituzioni: Prefettura, Capitaneria di Porto, Soprintendenza, Amministrazione comunale, Libero Consorzio Comunale e in particolare il Presidente della Commissione Territorio e Ambiente.
“È ora di restituire il mare alla collettività – si legge nel comunicato – e riconoscerlo come risorsa preziosa, non come privilegio di pochi. Solo con una mobilitazione condivisa sarà possibile difendere e valorizzare il nostro litorale.”