Si è svolto Venerdì 20 alle 19.00 nella sede del circolo ‘Benedetto Croce’ di Floridia, il
convegno sul tema ‘1693. Il terremoto nel Val di Noto’ promosso dalle associazioni
‘Amici del B. Croce‘ e ‘Imago’ con il patrocinio dell’amministrazione comunale di
Floridia. Dopo i saluti istituzionali dell’assessore comunale alla cultura, Serena Spada,
la presidente dell’associazione ‘Amici del B. Croce‘ , Mariannella Mangiafico Valenti,
ha presentato i due relatori: il geologo Giuseppe Iaci e il semiologo Salvo Sequenzia.
La presidente Mariannella Mangiafico Valenti ha introdotto il tema riferendo su
alcuni aspetti di micro-storia riguardanti le conseguenze che il sisma ebbe a Floridia,
soffermandosi sul numero di morti, sulle reazioni della comunità di fronte alla
devastazione e sulla dinamiche di ricostruzione che coinvolsero il potere locale e le
maestranze di allora, sottolineando l’importanza che ebbe la chiesa nel travagliato
processo di rinascita.
Il geologo Giuseppe Iaci ha illustrato con chiarezza al pubblico
l’origine dei terremoti circoscrivendo quindi la sua esposizione sui terremoti
del 9 e dell’11 gennaio 1693, spiegando come i due terremoti siano stati provocati da due
cause completamente diverse, come attesta la presenza del maremoto nel
terremoto dell’11, fenomeno assente nel terremoto del 9.
Inoltre, il relatore ha riferito sull’eccezionalità del sisma del Val di Noto,
il più intenso nella storia sismica non soltanto della Sicilia ma di tutta l’Italia.
Infine, Iaci si è soffermato sulle nuove ricerche in relazione alla possibilità
di prevedere i terremoti attraverso il monitoraggio di alcuni fenomeni dell’atmosfera
terrestre per mezzo dei satelliti.
Il semiologo Salvo Sequenzia ha svolto una relazione sul tema della rinascenza dopo
il sisma, che non fu soltanto una straordinaria opera di ricostruzione ma, soprattutto,
di ‘rinascita’, che coinvolse aspetti materiali e aspetti immateriali, come gli sviluppi
della scienza ingegneristica ed urbanistica. Il relatore ha poi illustrato la storia della
ricostruzione di Noto, di Siracusa, di Avola, di Palazzolo Acreide e di Grammichele,
esempi di modelli di città ideali ispirati al Rinascimento. Sequenzia ha approfondito il
ruolo avuto dal potere politico e religioso nelle varie fasi della ricostruzione,
spiegando come essa non fu un fenomeno isolato e circoscritto ai luoghi interessati
dal sisma ma che rappresentò il primo esempio di intervento ‘globale’ che coinvolse
studiosi, architetti e maestranze provenienti da ogni parte d’Europa e dell’America
del Sud, dove la Spagna, di cui la Sicilia era Vice Regno, aveva importanti colonie.
Infine, lo studioso a messo in evidenza i concetti sottesi al Barocco del Val di Noto,
con gli sviluppi del pensiero, dell’arte e della filosofia del tempo evidenziando le
analogie tra l’architettura barocca, la musica di Bach e le teorie del filosofo Leibniz
sul calcolo combinatorio e sulla matematica differenziale.


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